Coloro che desiderano lavorare in Italia, ma non sono cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea, devono eseguire una serie di procedure con le autorità italiane per svolgere il loro lavoro legalmente.
Prima di cercare un lavoro in Italia, è necessario quindi informarsi su tutta la documentazione da compilare, bisogna seguire un iter burocratico ed essere a conoscenza dei vari visti e permessi di soggiorno che bisogna possedere.
L’ingresso in Italia
L’ingresso in Italia é consentito agli stranieri solo se:
– Siano in possesso di un passaporto o di un altro documento di viaggio riconosciuto valido per attraversare la frontiera.
– Abbiano un visto di ingresso o di transito nei casi in cui e richiesto.
– Si presentano attraverso un valico di frontiera.
-Non essere segnalato nel Sistema Informativo Schengen al fine della non ammissibilità;
– Non siano considerati pericolosi per l’ordine pubblico.
– Dimostrano di avere mezzi finanziari necessari per il sostentamento ed abbiamo a disposizione la somma necessaria al rimpatrio.
Qualsiasi cittadino straniero, che entra in Italia, è sottoposto ai controlli di frontiera, a quelli doganali e sanitari. Se uno straniero non compie questi controlli, può essere respinto alla frontiera.
Inoltre, Il visto è rilasciato dalle ambasciate o dai consolati italiani nello stato di origine o nel Paese in cui lo straniero ha una residenza stabile. Lo straniero che entra legalmente in Italia, entro otto giorni lavorativi, dovrà richiedere il permesso di soggiorno. Il documento avrà una motivazione identica a quella indicata nel visto.Il cittadino straniero che entra in Italia illegalmente è denunciato al giudice di pace e fatto rimpatriare.